Con le sue sette meravigliose spiagge, Gaeta è il luogo ideale in cui trascorrere un fine settimana, ma anche un piacevole soggiorno più lungo. Grazie al clima mite e alla posizione privilegiata, questa località costiera è perfetta per godere del mare e del sole, delle acque cristalline e dei paesaggi mozzafiato almeno sei mesi all’anno. Come detto, le spiagge sono sette ma il valore aggiunto è che sono tutte meravigliosamente diverse. Andare al mare a Gaeta diventa così un’emozione sempre nuova per tutta la durata della vacanza.
La più rinomata è sicuramente la spiaggia di Serapo, quella più facilmente accessibile in quanto adiacente alla città. Tanti eleganti lidi si susseguono su un arenile di finissima sabbia bianca, ideale per lunghe passeggiate e momenti di svago con i bambini. Gli stabilimenti più giovanili organizzano aperitivi, intrattenimento, sedute di acquagym e tantissimi party serali. Bandiera blu ormai da quattro anni, anche la pulizia delle acque è una garanzia. Questa meravigliosa insenatura, fiore all’occhiello del mare a Gaeta, è lunga un chilometro e mezzo ed è delimitata dal Monte Orlando a sud e dalla Montagna Spaccata a nord. Per gli amanti dello snorkeling, ma anche per le foto da cartolina, dalla spiaggia si può ammirare la cosiddetta “Nave di Serapo”, uno scoglio che ricorda vagamente la forma di un’imbarcazione divenuto, nei secoli, interessante dal punto di vista biologico ma anche per l’avifauna che lo popola. I prezzi? Per gli habitué del trinomio Vacanze Serapo Gaeta ce n’è davvero di tutti i gusti: dalla spiaggia libera allo stabilimento d’élite.
Per chi non ama la folla o non predilige le aree super attrezzate, a piedi o a nuoto si può raggiungere la piccola spiaggia di Fontania, sempre suggestiva ma considerata un vero e proprio paradiso terrestre soprattutto nei mesi di bassa stagione. Si tratta del luogo ideale anche per gli amanti della storia dato che un tempo, questa luna di sabbia era la caletta di Gneo Fonteo: console romano d’origine che, per gli stessi motivi di chi oggi sceglie di dormire a Gaeta e dintorni durante le vacanze, aveva deciso di costruire proprio a Fontania la sua residenza estiva. I resti della sua sontuosa dimora sono ancora ben visibili: visitarli è un piacevole tuffo nel passato. Un’attrazione indicata, quest’ultima, non soltanto d’estate ma anche in primavera accedendo all’arenile tramite le antiche scalette oppure per mezzo della più moderna discesa a mare.
Per gli amanti dello snorkeling o delle piccole imbarcazioni, imperdibile la spiaggia dei 40 remi subito a ridosso di Fontania ma raggiungibile solo a nuoto o, come suggerisce il nome stesso, con un natante. Qui si trova anche il famoso Pozzo del Diavolo, conosciuto in città anche come il Pozzo delle Chiavi: un’apertura improvvisa nella roccia che, dopo un salto di 50 metri, sprofonda nel mare. Sito Meraviglioso di giorno ma unico di notte: esplorando la Grotta del Diavolo si nota infatti una sorta di camino che si apre all’esterno. Che dire, quando tramonta il sole osservare il cielo stellato è davvero uno spettacolo senza eguali. Non stupisce che le escursioni in barca, sia notturne che diurne, siano così amate dai turisti. Fondale basso ma oltremodo ricco di fauna rendono inoltre questo punto ideale anche per gli amanti delle immersioni.
Quarta tappa? L’Ariana, altra suggestiva caletta relativamente distante dal centro urbano. Raggiungerla a piedi è assai improbabile ma con uno scooter, una navetta (che quasi tutti gli hotel mettono a disposizione) oppure in barca durante il famoso tour di tutte le sette spiagge, raggiungerla è questione di minuti. Le caratteristiche di questa piccola insenatura sabbiosa, molto affollata ad agosto, sono acqua cristallina, spiaggia finissima e niente vento (soprattutto se ci si posiziona a ridosso della collina). Ecco spiegato il perché del toponimo Ariana derivante dalla fusione delle parole Aria + Sana. Completamente avvolto dalla macchia mediterranea, questo piccolo arenile è anche conosciuto per i famosi scogli dei tre cani, rinomati soprattutto tra gli amanti dello snorkeling.
Impossibile trascorrere le vacanze a Gaeta senza visitare la spiaggia dell’Arenauta o dei 300 gradini come la chiamano in molti. Per accedervi bisogna pagare una piccolissima quota e trovare parcheggio potrebbe essere complicato ma, una volta arrivati a destinazione, ogni disagio svanirà come neve al sole. Perimetrata da suggestive rocce scoscese e completamente invisibile dalla strada, questa lunghissima lingua di sabbia è un posto unico al mondo. Fino agli anni Settanta l’arenile era accessibile solo via mare o tramite impervi viottoli: ecco spiegato perché è diventata una delle prime spiagge naturiste (o nudiste) d’Italia. Oggi, una volta arrivati al livello del mare scendendo per i famosi 300 gradini, ci si può rilassare presso le aree attrezzate oppure si può proseguire a piedi tra suggestive grotte e tratti da percorrere in acqua particolarmente amati dai cultori della tintarella integrale.
Prima di arrivare alla sterminata spiaggia di Sant’Agostino, doveroso un cenno anche all’arenile di San Vito, subito dopo la baietta privata del Grand Hotel Le Rocce. Il Summit e il Ninfeo condividono invece un’altra caletta accessibile anche a chi non pernotta in nessuna delle due strutture ricettive. L’ultima spiaggia gaetana è, come accennato, Sant’Agostino: bella, selvaggia, con un più ribelle mare aperto pieno di pesci. Perfetto per i campeggiatori grazie alle numerose strutture ricettive all’aria aperta, per gli scalatori per via dei percorsi per principianti e professionisti e ideale per i buongustai con tantissimi localetti in cui degustare specialità tipiche e pesce fresco a buon prezzo.
Non solo mare e storia ma anche natura: a Gaeta ha infatti sede un importantissimo parco regionale urbano, l’area protetta di Monte Orlando. Con un’estensione di 89 ettari, 59 terrestri e 30 marini, la parte finale della catena dei Monti Aurunci è davvero un tesoro naturalistico. La gestione è a cura del Parco Regionale Riviera d’Ulisse che comprende, allargando l’inquadratura ai comuni limitrofi, anche il Parco Regionale Suburbano di Gianola e Monte di Scauri e il Monumento Naturale di Sperlonga. Per gli amanti della natura, insomma, vale davvero la pena fare un tour dei quattro siti unici in termini di vegetazione, avifauna e paesaggi.
Per via della sua singolare forma (si adagia sul mare), questo promontorio è stato denominato mandolino rovesciato e compare spessissimo nelle cartoline di Gaeta sia con scatti aerei che dal mare. Il Parco, che come detto custodisce tantissime specie vegetali molte delle quali protette, è il polmone verde della città. La macchia mediterranea è variegata e rigogliosa e fa da collante tra i reperti storici e l’azzurro intenso del mare in una fusione di colori straordinariamente armonica.
Il Monte Orlando è il luogo perfetto per chi vuole fare una passeggiata nel bosco senza allontanarsi troppo dall’ambiente civile. Una proposta tra le numerose possibili? Partire dal Santuario della Santissima Trinità, visitare la Grotta del Turco e la Montagna Spaccata,, per poi approfittare dell’ingresso al parco che parte dal luogo sacro. Il santuario, come noto, sorge sulle ceneri della ormai perduta villa romana di Lucio Munazio Planco, il cui mausoleo sorge ancora praticamente intatto sulla sommità del monte. La via che si percorre è un sentiero panoramico e silenzioso, imperdibile per chi ama la natura. Non c’è da stupirsi che sia un luogo amato da tantissime tipologie di sportivi diversi: dagli escursionisti ai rocciatori, dai birdwatcher agli specialisti delle immersioni che amano esplorare i piedi del promontorio poggiati su un fondale marino mozzafiato. Non solo sportivi ma anche appassionati di fotografia e cultori della storia. Immortalare le falesie a picco sul mare è infatti un trend piuttosto diffuso con ashtag assai ricorrenti sui social. Quanto alla storia, l’intervento dell’uomo nelle diverse epoche storiche è piuttosto interessante. Tra i siti di interesse, e in questo caso vale davvero la pena optare per una visita guidata, ci sono sicuramente le fortificazioni militari, costruite all’esterno e all’interno dell’attuale Parco. Sono stati proprio questi muri, la cui storia attraversa più epoche, a rendere la Perla del Tirreno una fortezza inespugnabile nonché un punto strategico del Regno di Napoli.